Quarto album Caligola per il batterista veneziano Marcello Benetti,
da un quinquennio trasferitosi stabilmente a New Orleans, ed ormai felicemente inserito nell’atipico, effervescente ed estremamente creativo universo musicale della città del Delta, che poco ha da spartire con quello newyorkese, a noi più comune. Primo disco interamente americano – registrato e prodotto per il mercato statunitense prima,
solo in seguito pubblicato e diffuso in Europa dalla nostra etichetta –
ma anche, forse, il lavoro sin qui più personale e maturo di Benetti,
che si conferma compositore interessante ed originale, molto più aperto che nei due precedenti album all’improvvisazione ed alla sapiente indagine in mondi musicali paralleli al jazz. Lo fa talvolta con modalità e inflessioni orientaleggianti, condite di elettronica – come nella visionaria e quasi onirica Quadroon girl – ma anche quando si tuffa con intuizioni ardite ma sempre sapientemente controllate nelle avvincenti trame di un’improvvisazione “quasi free”. Benetti sembra riuscire a trovare un magico equilibrio fra la non più sorprendente compattezza del collaudato Shuffled Quartet (Rex Gregory, Jeff Albert e Helen Gillet), splendido protagonista dei due precedenti lavori «Shuffled» e «From East to West», e l’imprevedibile ma non meno geniale creatività del tastierista Will Thomson – suo compagno d’avventure nel recentissimo «Dream keeper», progetto tutto americano di cui condivide la leadership –
di Dave Easley, specialista della steel guitar, e del vibrafonista–percussionista Mike Dillon, la cui classe sopraffina impreziosisce tre delle sette tracce del disco. Il quartetto del batterista veneziano diventa di fatto, con gli innesti di Easley e Thomnson, in cinque dei sette titoli dell’album, un sestetto, acquisendo una dimensione quasi orchestrale, che esalta le parti scritte, ma lascia anche preziosi momenti di libertà
ai solisti di volta in volta coinvolti. Equilibrio fra improvvisazione e composizione che trova un alto ed emozionante punto di equilibrio
nella finale Judy, sognante ed evocativa, mentre Il vizio! – che va qui inteso come abitudine priva di connotati negativi – rimane un cameo difficile da dimenticare, sorta di sinuosa ed accattivante scala araba con il flauto di Gregory, le tastiere di Thomson, il vibrafono (e tabla) di Dillon perfettamente sostenute dall’incalzante incedere ritmico delle percussioni del leader.
credits
released June 24, 2022
Marcello Benetti (drums, percussion), Will Thomson (keyboards),
Rex Gregory (clarinet, bass clarinet, tenor sax, flute).
Added : Jeff Albert (trombone), Helen Gillet (cello) on all tracks except n. 2; Dave Easley (steel guitar) on all tracks except n. 2/3;
Mike Dillon (vibes, tablas, congas) on tracks n. 2/3/7.
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