Recorded in 2023 at Over Studio Recording, Cento (Ferrara),
by Angelo Paracchini; mixed and mastered in 2023 at Laboratorio Musicale Villa Mazzacorati, Bologna, by Eugenio Bonetti.
La lunga carriera artistica di Felice Del Gaudio è costellata di un gran numero di collaborazioni, che vanno da Paul Wertico a Raphael Gualazzi, anche se la più importante rimane forse quella che lo vede da oltre un ventennio accanto a Daniele di Bonaventura nel gruppo Band’Union. Di tanto in tanto però il contrabbassista lucano, ormai bolognese d’adozione, ama proporsi come leader, ma solo quando ritiene di avere qualcosa di significativo da dire. È questo il caso di «Molambo», album – il settimo a suo nome – che lo vede alla testa dello stesso trio che aveva registrato quattordici anni prima il riuscito «Lucania». Non si direbbe sia passato un così lungo arco di tempo da quell’incisione: il trio ha la fluidità e l’interplay dei gruppi stabili, senza esserlo veramente. Questione di sensibilità, di reciproco rispetto, ma anche di una comune sensibilità musicale che, se per il percussionista Alfredo Laviano è frutto del lungo lavoro comune in Band’Union, per il pianista Stefano De Bonis sembra quasi naturale. Lo stesso infatti ha tenuto a sottolineare, parlando di «Molambo», che “la musica di Felice Del Gaudio si suona da sola”. È un jazz comunque perfettamente in linea con il suo pianismo, contraddistinto da un lirismo pronunciato ma allo stesso tempo essenziale. Tutti i brani, ad eccezione della canzone che dà il titolo al disco, composta nel 1953 dal chitarrista brasiliano Jaime Florence, sono firmati dal leader. In alcuni casi si tratta della riproposizione di composizioni già incise e da tempo appartenenti al suo repertorio, come l’ipnotica e sognante Amaratea o la dolcemente danzante Laranja, in altri casi invece siamo di fronte ad inediti, com’è New Life, qui presente in versione acustica ed elettrica, entrambe riuscite ed in grado di esaltare, grazie ad un’indovinata sospensione ritmica, l’accattivante linea melodica del tema. Una menzione particolare merita infine l’avventuroso solo di Namasté, che mette in mostra, se mai ce ne fosse bisogno, la cavata profonda e la suadente cantabilità del contrabbasso di Del Gaudio.
credits
released February 16, 2024
Stefano De Bonis (piano, keyboards), out on n. 5,
Felice Del Gaudio (double bass, electric bass),
Alfredo Laviano (drums), out on n. 5.
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