Some Funk Punk

by LUCA DAL SACCO – MATTEO MOSOLO – CARLO AMENDOLA

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1.	Chocobo 05:50	buy track
2.	After a While 05:37	buy track
3.	Cozumel 05:59	buy track
4.	Blinding Dance 04:46	buy track
5.	Under the Weather 06:06	buy track
6.	Groovy Wolf 05:29	buy track
7.	Holden (Spirit) 05:40	buy track
8.	Funky Mood 05:29	buy track
9.	Deep Sleep 05:49	buy track
10.	Odd Balance 06:15	buy track

about

Recorded in July, mixed in October and mastered
in November 2021 by Simone Cescutti,
at FatPlant Recording Studio, San Daniele del Friuli (Udine), Italy.

«Some Funk Punk» è un progetto che nasce come evoluzione del groove acustico che ha sempre contraddistinto la sonorità dell'Humpty Duo di Luca Dal Sacco e Matteo Mosolo, con album come «Acoustic Groove», «The contest Ep» ma soprattutto il più recente «Synchronicities», un’originale rivisitazione del repertorio di Sting. A completamento del trio i due musicisti udinesi hanno invitato l’amico Carlo "Charlie" Amendola, uno dei più interessanti giovani batteristi punk–rock italiani. Il suo tocco preciso e personale conferisce infatti al sound del gruppo energia, creatività, potenza e groove. Il repertorio è interamente originale – tutti i brani sono composti da Dal Sacco e Mosolo, che in questo caso suonano chitarra e basso elettrici - e spazia dal jazz elettrico, o jazz–rock se si preferisce, una musica comunque molto vicina al funk, con brani come Chocobo, After a While o Groovy Wolf, a sonorità più intime e bluesy, come quelle di Under The Weather, o di sapore latinoamericano che poi diventa fusion in Cozumel. Ma nel disco, dove sono altrettanto chiari i riferimenti a John Scofield, si trovano anche momenti di post–punk metropolitano, con brani più ruvidi, dal ritmo incalzante, come Odd Balance e Blinding Dance. Sin dal primo ascolto di «Some Funk Punk» si coglie anche la ritrovata voglia dei tre musicisti di poter fare finalmente musica insieme dopo le limitazioni imposte dalla pandemia, e questa fresca ventata di energia è fonte di piacere, di vibrazioni positive, quanto mai necessarie in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. Commenta così questo lavoro Luca Dal Sacco: “È un progetto a cui tengo molto, cui io e Matteo lavoriamo da molti anni ma che abbiamo sempre rimandato, sia perché non sentivamo le sensazioni giuste, sia perché non avevamo ancora trovato il batterista adatto a realizzarlo. Alla fine abbiamo provato con un vecchio amico, Carlo Amendola, e subito tutto è sembrato allinearsi. Era quindi arrivato finalmente il momento di registrare. Le influenze che si sentono più chiaramente sono quelle del jazz–rock e del funk, ma il nostro intento era quello di mettere quanto più groove possibile in ogni brano”.